Sbucciapack® la soluzione per riciclare gli imballaggi accoppiati

Categorie di riciclo

C/PAP81

Per ridurre l’uso della plastica, una soluzione è accoppiare carta, per dare struttura al packaging, e film plastici, per garantire la migliore conservazione dei prodotti, alimentari e non. Questi imballaggi composti rientrano nella categoria di riciclo C/PAP81 e il loro livello di riciclabilità può variare.

100%

carte riciclate o naturali

-film

riduzione plastica

+green

solo cellulosa da coltivazioni a gestione responsabile

In particolare, in base alle attuali normative, solo gli imballaggi con almeno 60% di componente cellulosica (escluso il cellophane) possono essere conferiti nella raccolta carta. Quando i materiali non sono separabili e la prevalenza di carta è inferiore al 60%, l’imballaggio va gettato nell’indifferenziato.

Sbucciapack® è l’unico sistema che permette di riciclare tutti i packaging accoppiati carta + plastica.

Si tratta di una tecnologia di accoppiamento che utilizza solo colle a base d’acqua, rendendo possibile la separazione dei materiali. In questo modo, il consumatore attento può facilmente dividere la carta dalla plastica e conferirle correttamente nella raccolta differenziata, permettendo il riciclo totale di entrambi i materiali.

I packaging ottenuti con tecnologia Sbucciapack® rientrano nella categoria di riciclo C/PAP81 e impiegano di preferenza Polipropilene e/o Polietilene o Poliestere che sono, per loro natura, film plastici di qualità, più facilmente riciclabili.

Ecco perché Sbucciapack® è una piccola rivoluzione nel mondo degli accoppiati: in caso di packaging composto, ma soprattutto quando non è possibile realizzare un imballaggio con almeno il 60% di carta, consente di separare carta e plastica, rendendoli entrambi riciclabili nella raccolta differenziata ed evitando che diventino rifiuto indifferenziato.

Per i packaging C/Pap81, la nostra azienda Lineapack propone primariamente materiali certificati Aticelca 501 di livello A, che si ottiene con una prevalenza cellulosica del 90%, o livello B, con una prevalenza cellulosica del 80%. In base alla percentuale di prevalenza cellulosica si applicano tassazioni diverse.

Sbucciapack®

il packaging in carta e plastica totalmente separabili

Sbucciapack® è un packaging poliaccoppiato di carta all’esterno e film plastico all’interno, classificato C/PAP81, per avvolgere prodotti alimentari, sia secchi sia freschi e oleosi, su linee di confezionamento automatico.

Non è il solito poliaccoppiato, perché i due materiali, saldamente uniti con colle ad acqua biodegradabili, sono separabili con estrema facilità al termine dell’uso del prodotto e conferibili separatamente nella raccolta differenziata.

Per questo Sbucciapack® è un packaging innovativo che ha ottenuto il brevetto: perché è un poliaccoppiato che non va mai nell’indifferenziato, né viene riciclato parzialmente, ma è riciclabile al 100% – lo strato di carta finisce nella raccolta carta e lo strato di plastica nella raccolta plastica.

 

Riciclabilità del packaging secondo Aticelca

L’Associazione dei Tecnici Cartari Italiani Aticelca ha messo a punto un sistema di valutazione del grado di riciclabilità degli imballaggi a prevalenza cellulosica, per favorire una progettazione di packaging efficace per il successivo riciclo in cartiera e consentire una comunicazione chiara al consumatore del livello di riciclabilità assegnato ad ogni imballaggio.

Tale sistema, denominato Aticelca 501, si basa sulla valutazione dei parametri più significativi che influenzano il processo di riciclo della carta.

In sostanza, test di laboratorio simulano le condizioni in cui la carta viene riciclata nelle cartiere, tenendo conto dei parametri che possono impedire o ridurre l’efficienza del processo di riciclo, tra cui la facilità di separazione delle componenti (carta, film plastico, particelle metalliche, resine, colle e inchiostri), la pulizia delle componenti e le proprietà fisiche delle componenti.

La Certificazione Aticelca è la classificazione di riferimento per il calcolo del Contributo Ambientale CONAI e, quindi, ha particolare rilievo nelle produzioni industriali.

 

I livelli Aticelca 501

In base alla classificazione Aticelca 501, ci sono quattro livelli di riciclabilità:

Livello A/A+: identifica un packaging di pura cellulosa riciclabile in modo efficace ed efficiente, utilizzando le tecnologie ampiamente diffuse per la produzione della carta riciclata.

Livello A: identifica un packaging a prevalenza cellulosica riciclabili efficacemente dalla maggior parte delle cartiere dotate di tecnologie adatte a riciclare maceri di qualità.

Livello B: identifica un packaging a prevalenza cellulosica che risulta riciclabile con la carta, ma richiede un adattamento del processo standard di riciclo (ad esempio, allungamento dei tempi di spappolamento, aggiunta di reagenti chimici o fasi di eliminazione di impurità più complesse) e comporta, a fine processo, uno scarto massimo del 20%.

Livello C: identifica un packaging a prevalenza cellulosica che risulta riciclabile da cartiere specializzate per il trattamento di questa tipologia di macero solo dopo essere stato opportunamente selezionato e che, inoltre, genera una quantità di scarto massimo del 40%.

Livello D: identifica un packaging non riciclabile con la carta, che va buttato nella raccolta indifferenziata.

 

#TABAELLA 1

 

Carta e poliaccoppiati: due strade diverse per il riciclo

Secondo la classificazione Aticelca, gli imballaggi in carta di pura cellulosa, una volta conferiti alla raccolta differenziata, diventano macero di qualità per produrre nuova carta. Dal punto di vista del riciclo, questa tipologia di packaging dà il massimo contributo all’economia circolare.

Gli imballaggi poliaccoppiati di carta/plastica o carta/alluminio/plastica uniti da colle adesive, invece, possono rendere il riciclo più complesso o addirittura non praticabile; il loro grado di riciclabilità si abbassa, perché le cartiere si trovano a dover fronteggiare processi di riciclo più articolati e, soprattutto, il difficile problema di come e dove smaltire il maggiore scarto prodotto.

Quando lo scarto di plastica supera il 40%, poi, il packaging non è più riciclabile con la carta e va buttato nel residuo indifferenziato. In questo caso, il contributo all’economica circolare diventa pari a zero.

#TABELLA 2

 

La rivoluzione di Sbucciapack®: riciclabilità totale

Secondo la classificazione Aticelca, un poliaccoppiato di carta/plastica raggiunge livelli di riciclabilità “B” o “C” o il livello di non riciclabilità “D”, a seconda della tipologia e della quantità di film plastico.

La scelta della tipologia e della quantità di plastica deriva da valutazioni legate alle caratteristiche del prodotto da conservare, il tipo di immagine da comunicare ed altre esigenze del produttore.

Il poliaccoppiato Sbucciapack® supera ogni livello e raggiunge il massimo in termini di riciclabilità, perché i materiali di cui è composto sono separabili con un semplice strappo manuale per essere gettati separatamente nella raccolta differenziata: carta con carta, plastica con plastica.

Rappresenta la soluzione ideale in modo particolare quando non è tecnicamente possibile o consigliabile progettare un packaging con uno scarto della componente plastica inferiore al 40%; in questi casi, infatti, diventa possibile separare due materiali che altrimenti, essendo uniti, finirebbero nel residuo secco.

Il plus esclusivo

Sul mercato esistono altre soluzioni di packaging che consentono di separare i materiali accoppiati, ma solo Sbucciapack® di Lineapack è studiato per essere utilizzato su qualsiasi impianto industriale di confezionamento automatico.

Tabella 1
Tabella 2